Nel prenderci una pausa in un luogo magico ci soffermeremo a riconoscere ed esplorare la PAUSA DEL RESPIRO, che nello yoga viene chiamata Kumbhaka.
Nella vita quotidiana, ma anche nella pratica yogica, spesso tendiamo a concentrarci sul fare e sull'agire continuamente.
Sospendere le attività abituali può essere un'opportunità per fermarsi, riflettere, fare il punto della situazione, ricaricare le energie, osservare con più chiarezza la nostra vita.
Kumbhaka, la ritenzione del respiro, svolge una funzione simile: è un momento in cui si interrompe il flusso del respiro per creare uno spazio di calma, di introspezione, di chiarezza e di rinnovamento della propria energia.
Esiste nella respirazione spontanea, ma solo per una frazione di secondo e non è controllata coscientemente.
Nella pratica sperimentiamo come può essere trasformata da una pausa dettata dal tempo, ad una pausa di consapevolezza assoluta.
Un'arte che coltiva la forza interiore, la tranquillità mentale e la connessione con il momento presente, aprendo le porte allo stato meditativo.
QUANDO
11-29 giugno 2025
2/9 settembre 2025
MODALITÁ
seminario residenziale
DOVE
Barisardo, Sardegna
In ambito yogico, il silenzio è inteso non come assenza di suono, ma come il risultato di un processo interiore.
L’allenamento al silenzio parte dall’attenzione all’insieme di movimenti di pensiero, di sensazioni, di emozioni che vivono in sé, ossia quello che dà vita al rumore di fondo, e accompagna a divenire sempre più consapevoli della quantità e qualità di contenuti che affiorano dall’inconscio.
In modo graduale ci si esercita a fronteggiare i pensieri di maggior rilievo e a sostenerne la visione, a prendere consapevolezza dei pensieri intrusi, assumendo un particolare punto di osservazione.
In questo modo il praticante non si farà tiranneggiare dai propri pensieri e si potrà porre nuovamente nell’accoglierne il movimento senza però esserne travolto.
Ciò consente, nel tempo, di rendere meno presente quella presenza rumorosa e di fare esperienza del silenzio affinché l’essere si trasformi nell’esserci.
La pratica segue i passaggi proposti da Swami Satyananda che conducono al SILENZIO INTERIORE, Antar Mouna.
QUANDO
ore 18.45-20
mercoledì 30 ottobre, 20 novembre, 11 dicembre 2024
15 gennaio, 12 febbraio, 12 marzo 2025
mercoledì 16 aprile ci sarà un incontro di scambio e discussione sul percorso fatto
MODALITÁ
Gli incontri saranno in diretta ONLINE, tutti riceveranno le registrazioni video delle pratiche. Quindi è possibile aderire al programma anche se impossibilitati ad essere presenti alla diretta.
DOVE
Online su GoogleMeet
Un fine settimana volto all’ascolto e al prendersi cura di sé, in riferimento all’area del bacino e del pavimento pelvico, sperimentando:
- movimenti di mobilitazione del bacino e della muscolatura pelvica
- sequenze di posizioni per esplorare la coordinazione e la dissociazione del perineo con i muscoli vicini (addominali, glutei, adduttori)
- il rilassamento profondo
- l’anatomia in modo semplice, concreto ed esperienziale
- l’attenzione al respiro e al suo utilizzo, rendendolo un alleato per la salute di quest’area del corpo
- introduzione della ginnastica ipopressiva
- proposte concrete per l’integrazione del bacino e dell’area pelvica nel quotidiano
FINALITÀ
L’intento di queste giornate è facilitare la percezione e il movimento di quest’area e integrarla nelle attività quotidiane.
- rafforzare, ma anche rilassare la muscolatura
- imparare movimenti per il benessere del bacino
- imparare a gestire tensioni e dolori in generale in questa area e durante i rapporti (vulvodinia, dispareunia)
- garantire un buon funzionamento degli organi interni del bacino
- prevenire problemi di incontinenza e di prolasso
- prepararsi al parto
- recuperare funzionalità della zona dopo il parto
- gestire alcuni cambiamenti legati alla menopausa
- scoprire l'energia, la forza e la vitalità che vi risiede
- migliorare la qualità della propria sessualità
sabato 15 marzo 2025 ore 9.30-13 e 14-17.30
domenica 16 marzo 2025 ore 9-13
Torino, via San Donato 79/c
QUALE SILENZIO? QUALE ASCOLTO?
VERSO ANTAR MOUNA, IL SILENZIO INTERIORE
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Quando ci mettiamo in ascolto, cosa ascoltiamo?
Siamo continuamente sollecitati dagli stimoli esterni?
Percepiamo l’unità corpo-mente o uno degli aspetti è prevalente sull’altro?
Cosa intendiamo per silenzio? Ci attrae o ci spaventa?
Le vie del silenzio sono molte e appartengono a diverse tradizioni.
Patanjali, in apertura degli Yoga Sutra, dicendoci che lo yoga è l’arresto delle fluttuazioni mentali, ci prospetta immediatamente una sorta di silenzio.
Ma per arrivare a questo bisogna fare ESPERIENZA DIRETTA delle DIVERSE POSSIBILITÀ di ESPRIMERE e VIVERE il SILENZIO.
Durante la pratica dello yoga spesso il corpo si fa sentire intensamente e le percezioni sensoriali ci travolgono, si fanno spazio le turbolenze emotive e la mente è vagante, confusa, distratta.
Lo yoga mette in atto un processo che va creare uno stato di CONSAPEVOLEZZA PURA e INCONDIZIONATA.
La proposta per questi giorni di ritiro riguarda l’introduzione di alcune tecniche che conducono al SILENZIO INTERIORE, Antar Mouna, frutto degli insegnamenti di Swami Satyananda. Il silenzio dalla parola permette di affinare l’ascolto, ma si aggiunge il silenzio del volto, del corpo, della mente.
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COLTIVARE LA PROPRIA INTERIORITÀ ESPLORANDO LA DIMENSIONE CORPOREA, SENZA NUTRIRE L'EGO
Seminario residenziale in Sardegna con tre pratiche giornaliere.
ESPLORANDO L'ESSENZIALITÀ, ACCOGLIENDO IL PRESENTE, AFFIDANDOSI AL MARE
Due fine settimana in barca a vela in Liguria, accompagnati da Francesca Magnone e lo skipper Luca Fino, durante i quali fare esperienza di alcune condizioni che incarnano alcuni interessanti principi dello yoga:
Sperimentare la propria capacità di adattamento e scardinare qualche rigidità mentale ed emotiva, affidandoci alle onde del mare, al soffio del vento, e del respiro.
A seguito i dettagli.
PROGRAMMA
Si praticherà yoga la mattina, prima di colazione.
Di giorno si veleggia nei mari circostanti
ESPLORANDO IL MONDO SIMBOLICO DELLO YOGA RATNA
Seminario condotto dalla Maestra Gabriella Cella.
Lo Yoga Ratna, che significa il «gioiello dello yoga», è una via di ricerca. Rispetta le fonti classiche dell’Hatha Yoga, ma pone una particolare attenzione all’esperienza personale del praticante. Il suo punto di forza è l’intuizione che, alla base dell’efficacia dello Yoga, ci sia la potenza e la forza empatica del simbolo. Questa percezione apre una nuova via e un canale privilegiato di comunicazione agli aspetti più profondi della nostra interiorità. Nello Yoga Ratna troviamo molti asana pensati dalla sua fondatrice, posture inedite per sperimentare la potenza di un simbolo, il “cuore pulsante" di questo approccio.
Nello Yoga Ratna troviamo molti asana pensati dalla sua fondatrice, posture inedite per sperimentare la potenza di un simbolo, il “cuore pulsante" di questo approccio. Questo metodo è poesia, armonia ed eleganza. Un viaggio da vivere nelle diverse sfaccettature del nostro essere: diventiamo mille forme diverse per trasferire dentro di noi la forza simbolica di ogni asana.
Un percorso di benessere psico-fisico, di trasformazione e crescita personale nel rispetto dei tempi, limiti e ritmi di ogni individuo.
per la COMPRENSIONE DI SÉ e DELL’UNIVERSO
Il concetto di Samyama nel contesto yogico deriva dalla combinazione di tre pratiche:
- Dharana, concentrazione.
- Dhyana, meditazione.
- Samadhi, espansione della coscienza.
La proposta per questi giorni di ritiro riguarda la ricerca di una via di lavoro su di sé e di autoconoscenza nutrita di un tenero sentimento verso una pratica seria, attenta e consapevole.
Un’occasione per praticare e riflettere sul tema Samyama come veicolo per la libertà interiore:
- che consente al praticante di superare le dualità apparenti della vita
- che porta a una comprensione più profonda e senza divisione e frammentazione delle verità universali e della propria essenza ed esistenza
- che tenta di esplorare uno stato di presenza chiaro, limpido, libero da illusioni, condizionamenti, contraddizioni e conflitti
- che conduce il praticante a una comprensione più profonda di sé (che oltrepassa l’ego) e dell'universo
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Negli Yoga Sutra, Patanjali, descrive e ci accompagna lungo il cammino dello yoga attraverso 8 passi (Asthanga Yoga).
I primi due, YAMA e NIYAMA, che spesso non vengono presi in considerazione:
- sviluppano l'indagine su noi stessi
- permettono di individuare le PRIORITA' da coltivare durante la pratica
- aiutano a ridurre i flussi mentali (vritti)
- curano l'AZIONE INTERIORE
- danno vita ad un processo di TRASFORMAZIONE della vibrazione sottile dell'individuo
- rendono la pratica sacra e la elevano ad un atto di PURIFICAZIONE.
Da OTTOBRE, nelle lezioni settimanali, approfondiremo i primi due stadi - YAMA e i NIYAMA - cosa sono e come possono essere applicati:
- nella RELAZIONE con NOI STESSI
- nella RELAZIONE con GLI ALTRI
- come supporto per NUTRIRE e SOSTENERE la PRATICA
DA DHARANA A DHYANA
DALLA CONCENTRAZIONE ALLA MEDITAZIONE
La proposta per questi giorni di ritiro riguarda la ricerca di una via che conduce ad esplorare lo stato dell'ascolto.
Cosa vuol dire ascoltare, ascoltarsi? A cosa ambiamo quando ci predisponiamo all'ascolto? E' un'attività volontaria o un modo di essere, di vivere?
Mettere in atto un'autoeducazione per imparare come si osserva, smascherare i propri condizionamenti, i circuiti mentali, per gettare le fondamenta di un ordine interiore.
Nello Hatha Yoga, questa educazione avviene a partire dal corpo, che è lo strumento per la nostra indagine. Non sempre ciò che è noto è conosciuto. Ed è proprio nella conoscenza del proprio corpo, degli schemi posturali e di movimento, nella relazione che instauriamo con esso che si può porre il seme di un ascolto che via via conduce alla percezione del nostro essere e al dinamismo della vita.
La tenerezza, la duttilità, l'arrendevolezza e l'adattabilità, sono qualità che liberano molte energie latenti a livello muscolare, nervoso, ghiandolare e cerebrale, aprono all'incontro con se stessi, al vivere il corpo e dunque la posizione (asana) in modo non conflittuale, predisponendo al silenzio interiore e allo stato meditativo.
RIFLESSIONI ED ESPERIENZE
SULLE DIVERSE ESPRESSIONI DELLA COSCIENZA
La natura dell'essere umano è un insieme di capacità che soddisfano funzioni diverse a livelli diversi, ma siamo orientati a percepire maggiormente gli aspetti grossolani.
Nello yoga viene descritta con un modello stratificato di 5 involucri (Kośa), espressione dei diversi livelli di coscienza, dal più grossolano al più sottile.
Nei giorni del seminario sperimenteremo attraverso la pratica:
- Annamaya Kośa, il corpo fisoco;
- Prānamaya Kośa, il corpo energetico;
- Manomaya Kośa, il corpo mentale;
- VijῆānamaKośa, il corpo intellettuale;
- Ānandamaya Kośa, il corpo della beatitudine.
Radicheremo le pratiche nel corpo fisico per poi muoverci in un corpo più grande, quello pranico, e contattare poco alla volta le altre sfere.
ORA LO TROVI ON DEMAND
Esploreremo, attraverso asana, pranayama e pratiche di preparazione agli stati meditativi, la presenza dei chakra non come entità ma come una lente che permette di osservare il corpo fisico e la relazione che si instaura con esso, gli schemi che si manifestano nella vita, i modi in cui si pensa, si sente e si affrontano le situazioni che l'esistenza presenta.
Attraverso questa osservazione, si prende consapevolezza delle proprie difese e necessità intraprendendo un viaggio attraverso le molte dimensioni del proprio sé.
L'attenzione viene portata di lezione in lezione:
- all'individuazione dell'area anatomica in relazione alla collocazione del chakra
- alle funzioni fisiologiche interessate
- alle qualità emotive
- al simbolismo
- alla vibrazione energetica
26 ore/lezioni sui CHAKRA suddivise per centro energetico: Muladhara, Swadhisthana, Manipura, Anahata, Vishudda, Ajia, pratiche di integrazione.
In ogni lezione: introduzione al tema trattato pratica di circa 1 ora.
DALLE ASANA AL PRATYAHA,
DAL CORPO ALLA RITRAZIONE DEI SENSI
La mente, spesso affollata, di pensieri, di parole, di ricordi e di proiezioni, risulta rumorosa, invadente, reattiva e prevaricante sull'ascolto di sé. Lo yoga ci mette a disposizione degli strumenti per incontrare una condizione di maggiore silenzio mentale.
Nell'Asana i dinamismi del fare e dell'azione si acquietano, si silenziano e il corpo, che vibra di energia, permette di assaporare le percezioni sensoriali che vi abitano.
Si nutre un'attitudine di osservazione attenta e profonda, che permette di trasformare le tendenze mentali ed emotive e apre a qualità come discernimento, tolleranza, equanimità, intuizione.
Liberi dai condizionamenti abituali ci si lascia poi andare ad uno stato di Pratyahara, la ritrazione dei sensi, dove l'alleggerirsi della loro presenza, l'attenuarsi delle influenze esterne, apre a ulteriori spazi di silenzio e a ritmi poco esplorati.
Faremo queste esperienze attraverso asana, pranayama, mantra e yoga nidra.
Lo stato meditativo accade, quello che si può fare è predisporre la mente in uno stato di maggiore calma e tranquillità, maggiormente libera dai condizionamenti nel quale le vritti (i flussi mentali), si riducono. Nella tradizione yogica ci sono delle strategie da mettere in atto.
Lo sperimentiamo:
- attraverso il RESPIRO 14 gennaio 2023 ore 9:30-12
Le pratiche respiratorie ed i pranayama sono il ponte tra il mondo interiore e quello esteriore. Permettono di volgersi all'interno e percepire i processi sottili della mente al di là della percezione sensoriale;
- attraverso il MANTRA 4 febbraio 2023 ore 9:30-12
Il mantra è una vibrazione sonora, un suono antico, primordiale e potente per il risveglio della coscienza interiore e fa parte della cultura spirituale dell'uomo; genera un'energia che può liberare la mente dai suoi normali stati di identificazione e dai modelli di comportamento, permettendo una maggiore ricettività;
- attraverso lo YOGA NIDRA 18 febbraio 2023 ore 9:30-12
Affonda le sue radici nel Tantra, poi ripreso e semplificato da Swami Satyananda Saraswati. Induce uno stato di profondo rilassamento del corpo e mantiene al tempo stesso la coscienza vigile e ricettiva: uno stato coscienziale che sta al confine tra il sonno e la veglia.
Conoscere il proprio respiro, prenderne consapevolezza e imparare a gestirlo con una modalità volontaria. Esercizi respiratori per:
- aumentare la capacità respiratoria
- calmare la mente
- gestire le emozioni
- entrare in un'intimità maggiore con se stessi
Il mantra è una vibrazione sonora, un suono antico, primordiale e potente per il risveglio della coscienza interiore e fa parte della cultura spirituale dell'uomo.
Può essere vocalizzato a voce alta, sussurrato o ripetuto mentalmente e genera un'energia che può liberare la mente dai suoi normali stati di identificazione e dai modelli di comportamento, permettendo una maggiore ricettività.
Faremo dunque esperienza del mantra come supporto alla pratica di asana, pranayama e yoga nidra per predisporci agli stati meditativi, utilizzando soprattutto quelli composti da poche sillabe.
La pratica dello yoga ha sfaccettature, metodi, approcci e lignaggi diversi.
Ma l'idea comune è quella di offrire una visione, uno sguardo sulla vita.
Non sappiamo cosa ci attende nel cammino della vita, ma una volta intrapreso il percorso dovremo percorrerlo, passarci attraverso vivendo quello che si incontra; uno sguardo che accoglie, libero dai condizionamenti, può essere un grande supporto.
Attraverso l'esperienza della posizione del corpo (asana) nello spazio e la relazione tra le sue parti, si prende consapevolezza dell'atteggiamento posturale che assume il corpo che è indice della relazione che si ha con se stessi e con ciò che succede intorno a sé. Soffermarsi in una posizione spesso apparentemente innaturale e a volte scomoda, è una forma di apertura, indice di disponibilità a mettersi in discussione.
Attraverso il respiro si fa esperienza del processo ciclico dell'accogliere e del lasciare andare.
Attraverso l'osservazione del pensiero si sperimenta lo stare con quello che c'è nel momento.
Nei giorni del seminario sperimenteremo le possibilità che lo yoga ci offre:
- la possibilità di creare un'attitudine disponibile che permette di predisporsi con animo sereno, aperto e accogliente alla scoperta di ciò che ci è ancora ignoto;
- un modo per conoscersi, per ascoltarsi, per mettersi in relazione con gli altri e con qualcosa di più grande, vasto e misterioso.
Affonda le sue radici nel Tantra, poi ripreso e semplificato da Swami Satyananda Saraswati. Induce uno stato di profondo rilassamento del corpo e mantiene al tempo stesso la coscienza vigile e ricettiva: uno stato coscienziale che sta al confine tra il sonno e la veglia.
Partendo dall'ascolto dell'azione nel corpo si lascia poco alla volta spazio alla coscienza nell'immobilità in shavasana (posizione supina) avviando un percorso di conoscenza di sé profondo, attraverso la percezione del corpo, del respiro e di visualizzazioni.
ORA ON DEMAND
Tecniche respiratorie che agiscono a livello mentale ed energetico per creare le condizioni affinché si possa manifestare uno stato meditativo.
Un fine settimana volto all’ascolto e al prendersi cura di sé, in riferimento all’area del bacino e del pavimento pelvico, sperimentando:
- movimenti di mobilitazione del bacino e della muscolatura pelvica
- sequenze di posizioni per esplorare la coordinazione e la dissociazione del perineo con i muscoli vicini (addominali, glutei, adduttori)
- il rilassamento profondo
- l’anatomia in modo semplice, concreto ed esperienziale
- l’attenzione al respiro e al suo utilizzo, rendendolo un alleato per la salute di quest’area del corpo
- introduzione della ginnastica ipopressiva
- proposte concrete per l’integrazione del bacino e dell’area pelvica nel quotidiano
sabato 15 marzo 2025 ore 9.30-13 e 14-17.30
domenica 16 marzo 2025 ore 9-13
Torino, via San Donato 79/c
Il respiro consente di preparare il corpo e la mente all'interiorizzazione attraverso il movimento e la loro coordinazione; di entrare in profondità nel corpo materia durante il mantenimento di un asana; di abbandonare il corpo materia ed entrare nel corpo energia attraverso il pranayama; di espandere la coscienza durante la meditazione.
Il respiro come centro del processo di conoscenza di sé, come via di ricerca che consente di scardinare e abbandonare gli schemi abitudinari nell'azione, nella relazione con il corpo e con la mente.