DA DHARANA A DHYANA DALLA CONCENTRAZIONE ALLA MEDITAZIONE La proposta per questi giorni di ritiro riguarda la ricerca di una via che conduce ad esplorare lo stato dell'ascolto. Cosa vuol dire ascoltare, ascoltarsi? A cosa ambiamo quando ci predisponiamo all'ascolto? E' un'attività volontaria o un modo di essere, di vivere? Mettere in atto un'autoeducazione per imparare come si osserva, smascherare i propri condizionamenti, i circuiti mentali, per gettare le fondamenta di un ordine interiore. Nello Hatha Yoga, questa educazione avviene a partire dal corpo, che è lo strumento per la nostra indagine. Non sempre ciò che è noto è conosciuto. Ed è proprio nella conoscenza del proprio corpo, degli schemi posturali e di movimento, nella relazione che instauriamo con esso che si può porre il seme di un ascolto che via via conduce alla percezione del nostro essere e al dinamismo della vita. La tenerezza, la duttilità, l'arrendevolezza e l'adattabilità, sono qualità che liberano molte energie latenti a livello muscolare, nervoso, ghiandolare e cerebrale, aprono all'incontro con se stessi, al vivere il corpo e dunque la posizione (asana) in modo non conflittuale, predisponendo al silenzio interiore e allo stato meditativo.
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